Seguici anche su Facebook
Comune di Castiglione Tinella

Associazione Comuni del MoscatoAssociazione Contessa di CastiglioneAssociazione Bottega del Moscatolaltrocanto - Comuni area Moscato sudAssociazione per il patrimonio dei paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato - UNESCO

Il percorso dei secoli

Gli abitantFoto manifesto 1700.i del Piemonte antico pare fossero etnicamente liguri, ma a loro volta provenienti dal più grande ceppo etnico dei "celti"; i castiglionesi sono quindi, come i francesi del centro-nord, di razza gallo-celtica e la nostra regione faceva parte di quella che Giulio Cesare chiamava Gallia Cisalpina. Fummo occupati dai romani fino al 476 d.C., dopodichè iniziarono le invasioni barbariche (Unni, Ostrogoti, Longobardi, Ungheri, Saraceni, ecc.) che durarono fino al 950 d.C. circa, quando fu il tempo di Aleramo, fondatore del Monferrato a cui Castiglione appartenne per 700-750anni.

Esistono documenti che accertano in questo tempo la costruzione del nostro castello ("Castellio ad Tinellam") e quindi la nascita del paese ("Castelleone"). Il castello sorgeva dove c'è l'attuale chiesa parrocchiale e la grande piazza del concentrico, ad una altezza però superiore; questo era una "casaforte" di difesa con quattro torri circolari e fu distrutto quasi certamente dagli spagnoli intorno al 1637 in una delle tante (almeno venti) invasioni che subì Castiglione da parte di diversi eserciti italiani e stranieri.

Nel 1708 è la fine del Monferrato e arrivano i Savoia che portano come feudatari i Signori Verasis-Asinari conti di Costigliole: il paese avrà ottimi rapporti con questa casata alla cui storia è legata la famosa "Contessa di Castiglione". L'ultima invasione del nostro territorio sarà opera di Napoleone con la quale, nel 1801-2, il Piemonte viene annesso alla Francia e si dovrà adottare la lingua francese nei documenti ufficiali. Con la proclamazione del Regno d'Italia nel 1861, passiamo finalmente sotto la provincia di Cuneo.

Nei secoli quindi Castiglione è stato teatro di guerre e battaglie, ha conosciuto la miseria, la povertà e la violenza, ma il carattere forte e deciso della popolazione ha attraversato il tempo in una continua evoluzione sociale, agricola ed economica.

I manoscritti.

A Castiglione il primo manoscritto è un libro del Catasto datato 1550 circa; il secondo è la prima raccolta rilegata di delibere comunali che vanno dal 1568 al 1596 con il titolo: "Libro de li ordini che osuano nella università di Castiglione di Tinella"; è il libro degli ordinati, disegnato da Antonio Quazzolo. Di queste delibere ne esistono per almeno 10.000 pagine, con le quali si arriva fino a fine '800.
Tra i manoscritti spiccano gli Statuti; scritti in volgare (italiano), sono copia fedele, fatta attorno al 1635-40, degli antichi consegnatici dal Marchese Bonifacio II tra il 1225 ed il 1254.
Negli archivi esistono dei manifesti a stampa il più antico dei quali è esattamente del 1600; sono per lo più le grida, cioè gli ordini o i bandi del governo contro banditi, o altri comunicati.

Visita su appuntamento la mostra fotografica dedicata alla Contessa di Castiglione Tel.: 0141 855102 (ore ufficio) - Cell.: 335 7040378

Accedi allo sportello online del comune

Lo Sportello OnLine del Comune permette un accesso rapido ed unificato ai servizi digitali erogati dal Comune.
L'utente (cittadino o impresa) potrà autenticarsi sul portale registrandosi, oppure usare le credenziali di accesso dello SPID, il Sistema Pubblico di Identità digitale, se già registrato.

Il percorso dei secoli

Gli abitantFoto manifesto 1700.i del Piemonte antico pare fossero etnicamente liguri, ma a loro volta provenienti dal più grande ceppo etnico dei "celti"; i castiglionesi sono quindi, come i francesi del centro-nord, di razza gallo-celtica e la nostra regione faceva parte di quella che Giulio Cesare chiamava Gallia Cisalpina. Fummo occupati dai romani fino al 476 d.C., dopodichè iniziarono le invasioni barbariche (Unni, Ostrogoti, Longobardi, Ungheri, Saraceni, ecc.) che durarono fino al 950 d.C. circa, quando fu il tempo di Aleramo, fondatore del Monferrato a cui Castiglione appartenne per 700-750anni.

Esistono documenti che accertano in questo tempo la costruzione del nostro castello ("Castellio ad Tinellam") e quindi la nascita del paese ("Castelleone"). Il castello sorgeva dove c'è l'attuale chiesa parrocchiale e la grande piazza del concentrico, ad una altezza però superiore; questo era una "casaforte" di difesa con quattro torri circolari e fu distrutto quasi certamente dagli spagnoli intorno al 1637 in una delle tante (almeno venti) invasioni che subì Castiglione da parte di diversi eserciti italiani e stranieri.

Nel 1708 è la fine del Monferrato e arrivano i Savoia che portano come feudatari i Signori Verasis-Asinari conti di Costigliole: il paese avrà ottimi rapporti con questa casata alla cui storia è legata la famosa "Contessa di Castiglione". L'ultima invasione del nostro territorio sarà opera di Napoleone con la quale, nel 1801-2, il Piemonte viene annesso alla Francia e si dovrà adottare la lingua francese nei documenti ufficiali. Con la proclamazione del Regno d'Italia nel 1861, passiamo finalmente sotto la provincia di Cuneo.

Nei secoli quindi Castiglione è stato teatro di guerre e battaglie, ha conosciuto la miseria, la povertà e la violenza, ma il carattere forte e deciso della popolazione ha attraversato il tempo in una continua evoluzione sociale, agricola ed economica.

I manoscritti.

A Castiglione il primo manoscritto è un libro del Catasto datato 1550 circa; il secondo è la prima raccolta rilegata di delibere comunali che vanno dal 1568 al 1596 con il titolo: "Libro de li ordini che osuano nella università di Castiglione di Tinella"; è il libro degli ordinati, disegnato da Antonio Quazzolo. Di queste delibere ne esistono per almeno 10.000 pagine, con le quali si arriva fino a fine '800.
Tra i manoscritti spiccano gli Statuti; scritti in volgare (italiano), sono copia fedele, fatta attorno al 1635-40, degli antichi consegnatici dal Marchese Bonifacio II tra il 1225 ed il 1254.
Negli archivi esistono dei manifesti a stampa il più antico dei quali è esattamente del 1600; sono per lo più le grida, cioè gli ordini o i bandi del governo contro banditi, o altri comunicati.